Oasi Naturali

Sul territorio versiliese sono presente diverse oasi naturali, ovvero aree verdi che racchiudono dentro di sé una vasta biodiversità, e che ogni anno diventano meta di molti turisti. Queste oasi si distribuiscono nei comuni di Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza, Camaiore e Massarosa.

 

L’OASI WWF “LE DUNE” A FORTE DEI MARMI

Per quanto riguarda il primo si tratta dell’Oasi WWF “Le Dune”, una spiaggia libera a confine tra Forte dei Marmi e Cinquale, una frazione nel comune di Montignoso. L’area, di circa 3 ettari di superficie, negli anni Settanta ha ospitato un piccolo orto botanico dell’Università di Bologna, che aveva il compito di studiare gli effetti dell’inquinamento sulla vegetazione costiera. A proposito della vegetazione, in questa spiaggia sono presenti parecchie specie endemiche della Toscana, tra cui: la verga d’oro (inserire foto), il fiordaliso delle spiagge (inserire foto), e la camomilla delle spiagge (inserire foto). Oltre a queste specie di piante possiamo osservare anche: il ginepro, il giglio di mare, la fillirea, il leccio, l’alaterno e il cisto.

Quest’oasi non è solo flora ma anche fauna: possiamo notare infatti tutta una serie di uccelli svernanti, come lo svasso collorosso, l’orchetto marino, lo svasso maggiore, il gabbiano corallino e infine il beccapesci.

Tutto questo sarà possibile scoprirlo attraverso un bellissimo percorso recintato, che vi accompagnerà alla scoperta di questo piccolo “paradiso” naturale.

 

L’OASI LIPU DEL LAGO DI PORTA

Spostandoci verso il comune di Pietrasanta, troviamo l’oasi LIPU del Lago di Porta: l’area è divisa tra il comune di Pietrasanta e quello di Montignoso, e si tratta di un’area naturale protetta percorribile tramite un percorso ad anello lungo circa 4 km. Durante il percorso sarà possibile incontrare dei pannelli informativi che descrivono degli aspetti particolari di quest’area. Per gli appassionati di birdwatching sarà anche possibile osservare l’airone Tarabuso, una specie in via d’estinzione, e la Lycaena Dispar, una specie di farfalla anch’essa in via d’estinzione.

 

 

 

LE CASCATE DI CANDALLA

Arriviamo a Camaiore, e più precisamente a Candalla, una valle che si trova sulle colline soprastanti il comune: qui scorre un torrente (chiamato Lombricese), il quale nel corso degli anni ha formato una valle, che oggi è famosa ovunque per la grande concentrazione di verde e per le piscine naturali che questo torrente ha creato nel corso del tempo. Una vera e propria oasi, meta ambita soprattutto d’estate per trovare refrigerio dalle calure estive: infatti le acque molto fresche del torrente e l’ombra formata dalle varie chiome degli alberi, forniscono un po’ di sollievo dall’afa estiva. Non è possibile raggiungere direttamente queste cascate in auto, ma una volta arrivati in cima alla via che prende il nome dalla valle (Via di Candalla appunto), basterà prendere il sentiero trekking che si diparte dalla strada e si giungerà alle celebri cascate.

Ma Candalla non è solo natura ma anche archeologia: infatti nei territori circostanti sono presenti numerosi ripari preistorici databili all’Età del Bronzo, e, per gli amanti dell’archeologia industriale, sono presenti anche numerosi edifici produttivi, databili tra XV e XIX secolo, ormai in disuso, ma che mostrano comunque gli antichi processi produttivi, in particolare lo sfruttamento dell’energia dell’acqua del torrente Lombricese.

Per valorizzare al meglio il territorio, nel 2016 il Comune di Camaiore ha istituito “Camaiore Antiqua”, 15 percorsi trekking ad anello che “toccano” tutte le varie località del comune. Un’opportunità, per turisti e non, per stare in contatto con la natura e godersi le bellezze naturali che il comune ha da offrire.

 

LE POZZE DI MALBACCO A SERAVEZZA

Simile a Camaiore abbiamo le cascate di Malbacco a Seravezza: anch’esse immerse nella natura, offrono refrigerio durante l’estate. Come per Candalla, anche Malbacco non è raggiungibile direttamente in auto: bisognerà arrivare nei pressi di Riomagno e poi prendere dei sentieri sterrati che vi porteranno direttamente sul posto. Oltre alle cascate sono presenti anche delle pozze naturali (esattamente come Candalla), dentro alle quali ci si può immergere (stando attenti a non scivolare sulle rocce un po’ limacciose) e rilassarsi nelle giornate torride.

 

 

 

L’OASI LIPU DI MASSACIUCCOLI A MASSAROSA

È l’oasi più estesa della Versilia, ed è composta principalmente dal Lago di Massaciuccoli e da tutta la flora e fauna ad esso connessa. In particolare il Lago di Massaciuccoli rappresenta uno stadio avanzato di un’antica laguna costiera, arretratasi col tempo a causa dell’avanzamento della linea di costa nell’entroterra. L’area palustre originale si estendeva dal fiume Serchio fino a nord del comune di Camaiore, ma le varie opere di bonifica effettuate nel corso degli anni ne hanno ridotto l’estensione a quella che vediamo oggi. La vegetazione è, come si può intuire, prettamente a carattere palustre, così come il tipo di acque, eutrofiche e generalmente poco profonde. Nel 1979 venne istituita la “Riserva Naturale del Chiarone” con la nascita del Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, mentre nel 1985 nacque l’Oasi LIPU Massaciuccoli.

Il compito dei vari addetti è incentrato sull’educazione ambientale: questo perché negli ultimi trent’anni, il lago è stato oggetto di sfruttamenti intensivi da parte delle varie industrie circostanti a causa delle sabbie del lago, molto ricche di silicio. Queste pratiche hanno portato a un’asportazione progressiva di queste sabbie, andando a nuocere sull’equilibrio naturale del lago: per questo nel corso degli anni si è cercato di fermare questa pratica, con il re-inserimento di questo tipo di sabbie all’interno del lago, fino allo stop definitivo negli ultimi anni di qualsiasi attività estrattiva, così da preservarne l’integrità.

Grazie alla sua particolare posizione geografica, l’oasi è meta di transito e sosta per alcune specie di uccelli migratori: in inverno lo Svasso maggiore e il Cormorano, l’Airone cenerino, la Garzetta, l’Airone bianco maggiore e il Guardabuoi, e il mimetico Beccaccino. Verso febbraio arrivano i primi migratori, come le Pittime reali e le Marzaiole, ma è in marzo e aprile che il Lago riserva gli spettacoli più allettanti: numerose anatre in viaggio verso Nord si uniscono a una moltitudine di Trampolieri come il Totano, la Pettegola e il Piro Piro. Poi ancora il Tarabuso, l’Avocetta, il Mignattaio, il Volpoca e il Mignattino comune. La primavera è anche il periodo migliore per ammirare gli spettacolari tuffi del Falco pescatore e le piccole colonie del più elegante trampoliere, il Cavaliere d’Italia. In settembre e ottobre il ciclo termina con la grande migrazione autunnale.

L’intera palude è visitabile tramite un camminamento su palafitta, denominato “Percorso Natura”, grazie al quale sarà possibile ammirare le bellezze che questo lago offre. Inoltre, per gli appassionati di birdwatching, saranno disponibili anche quattro osservatori che si affacciano sul lago, i quali consentiranno di osservare tutte le varie specie di uccelli che vi abitano. Al termine del percorso sarà possibile visitare anche il “Giardino delle Farfalle”, una piccola “isola” di biodiversità nella quale sarà possibile osservare moltissime specie di questi insetti durante il loro intero ciclo vitale.

Infine, per i più piccoli, è disponibile anche una visita al Museo sull’Ecologia della Palude, il quale offre la possibilità di ammirare i modelli degli animali che abitano il lago, in dimensioni reali e/o ingrandite. Il museo è composto da 2 sale, rispettivamente una riservata agli animali che vivono sulla terraferma, e una riservata esclusivamente agli animali acquatici. Infine, c’è un’altra piccola sala adibita a sala mostre, in cui sarà possibile osservare varie foto scattate agli animali lacustri.