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Musei, siti storici e Arte in Versilia: alla scoperta di un paradiso culturale

Da sempre ciò che incanta in un sito e in una persona sono i dettagli. I sedimenti depositati dai secoli e le diverse stratificazioni culturali, hanno reso la storia versiliese davvero unica ed eterogenea, conferendo al territorio quell’atmosfera caratteristica assai difficile da rintracciare altrove.  Di certo l’abbraccio delle montagne così vicine che da sempre la proteggono, come pure il carattere intimo e schietto dei suoi abitanti, hanno da parte loro contribuito non poco alla definizione di questa identità. Nei versiliesi, l’intenzionalità, il proposito non appare mai così evidente. È come se qui vigessero le stesse leggi che regolano la poesia: non vi è niente di premeditato, di posato o di previsto anzitempo. La sensazione che ne deriva, e che puntualmente registrano le migliaia di persone che sin dagli anni Sessanta la eleggono a seconda “patria” è a tal punto rassicurante che, anche dopo una certa consuetudine, difficilmente vi si perde la felice illusione della dimensione vacanziera. 

Ciò a cui mira la Versilia è soprattutto la normalità quotidiana, la bonaccia della vita, senza curarsi più di tanto di ciò di cui il buon Dio o l’ingegno umano l’hanno dotata. In verità, i diversi comuni che la compongono sulla Riviera – Viareggio, Pietrasanta, Forte dei Marmi – e nell’immediato entroterra – Camaiore, Massarosa, Stazzema e Seravezza – costituiscono un caleidoscopico museo ricco di un patrimonio culturale e di straordinarie testimonianze storiche che dall’epoca romana, passando attraverso i Medici, giungono ai nostri giorni, animate nei secoli dalle maggiori personalità della scienza, della letteratura e della musica. 

Davvero ancora oggi, questa piccola località del Bel Paese rappresenterebbe una tappa irrinunciabile di quella sorta di rito culturale iniziatico, che nel XVIII secolo fu il Grand Tour, per praticare il quale centinaia di giovani rampolli dell’aristocrazia e della borghesia europea non esitarono a intraprendere lunghi e faticosi viaggi. L’intento, ormai invalso da tempo, di farne una località a vocazione soprattutto turistica dimentica che anche la programmazione culturale può rivelarsi un ottimo investimento, in quanto straordinario veicolo di crescita, promozione e qualificazione sociale. Nessuna politica forse poco rispondente in questo senso può, tuttavia, adombrare il passato di alcun sito che, come la Versilia, riposa su secoli di storia che le sono propri e la contraddistinguono da qualsiasi altro. D’altro canto, il carattere distintivo del nostro patrimonio nazionale risiede proprio nella presenza capillare sul territorio. L’Italia è un museo a cielo aperto che si sviluppa lungo tutta la penisola e al suo interno la Versilia occupa un posto decisamente significativo. 

Come dunque, non condividere con una viaggiatrice d’eccezione sensibile ed anticonformista come George Sand, l’entusiasmo e l’incanto provato alla vista della nostra terra, unendoci al coro delle sue celebri parole: “Viaggiare è vivere e viaggiare in Italia è anticipare sulla terra il Paradiso”. E – mi permetto di aggiungere – la Versilia è già un piccolo angolo di Paradiso. 

Musei e siti d’interesse in Versilia

Il Palazzo Mediceo di Seravezza ospita oltre alla biblioteca comunale il Museo del lavoro e delle tradizioni popolari della Versilia storica. Il palazzo con l’adiacente scuderia, oggetto di recente restauro, è sede di manifestazioni e importanti mostre temporanee. 

Fu Pietro Leopoldo di Toscana a volere nel 1786 la costruzione del Fortino che fu il centro di aggregazione attorno al quale si sviluppò Forte dei Marmi stessa. Oggi ospita mostre temporanee.

Palazzo Mediceo di Serravezza

 

La Villa di Paolina Bonaparte (Ajaccio 1780– Firenze 1825) viene costruita nel 1822. Oggi è sede dei Civici Musei: il Museo Archeologico e dell’Uomo “Carl Blanc”, e il Museo degli strumenti musicali “Giovanni Ciuffreda”. Info: tel. 0584.944580 viareggiocultura@comune.viareggio.lu.it 

Galileo Chini (1873-1956) fu uno dei protagonisti del Liberty italiano.
Viareggio è ricca di elementi artistici eccezionali. È sufficiente alzare un po’ lo sguardo e ci appaiono le linee ellittiche dei Magazzini Duilio 48 oppure lo chalet di legno Martini, dal gusto esotico orientale, ma al fianco del quale fa da compagno anche il più moderno Gran Caffè Regina Margherita, autentico gioiello Liberty con le tipiche torrette ai lati, gli affreschi parie- tali e le innovative decorazioni ceramiche di Galileo Chini. A Villa Argentina la Provincia di Lucca da anni tenta di portare a termine un bellissimo progetto: la creazione di un museo del Liberty. 

 

La Badia a Camaiore (chiesa di San Pietro) conserva tutt’oggi la sua struttura medievale ed è l’unica parte rimasta dell’omonimo monastero benedettino, situato lungo la via Francigena.  A Camaiore in occasione del Venerdì Santo, la tradizionale processione di Gesù Morto si svolge a cadenza triennale per le vie del centro.  Le centinaia di lumini, i cosiddetti “cincindellori”, in dialetto locale, esposti sui davanzali delle finestre e lungo le vie, rendono l’atmosfera davvero suggestiva. Per il Corpus Domini ogni anno a Camaiore si tiene la tradizionale processione e per l’occasione le vie del centro vengono ricoperte dai famosi tappeti di fiori e di segatura (“pula” in dialetto locale), realizzati manualmente. Assistere alla loro preparazione, nelle ore notturne, è un’esperienza davvero indimenticabile, di quelle che ti fanno capire quanto gli abitanti del paese siano legati alle loro origini e tradizioni religiose. 

 

Il Museo di Arte Sacra si trova in via IV novembre 71, a Camaiore. Ricordiamo al suo interno l’Arazzo dell’Ultima Cena della manifattura di Bruxelles, opera di Peter di Pannemaker (1516) e la statuetta in lamina d’argento della Santissima Trinità, opera del famoso argentiere lucchese Giovanni Vambré. 

La Chiesa romanica di Pieve a Elici fu costruita nell’Alto Medioevo e prende il nome dalla foresta di lecci (in latino ilices) che circondava la collina. 

Per una visita guidata dell’area archeologica della Massaciuccoli Romana contattate il numero telefonico 0584.979328 

Memoriale a Sant’Anna di Stazzema

 

A Sant’Anna di Stazzema, la mattina del 12 agosto 1944, la barbarie umana ha toccato uno dei suoi abissi più profondi. Nell’eccidio si contarono 560 vittime, in maggior parte donne, vecchi e bambini. Sant’Anna di Stazzema è Medaglia d’oro per la Resistenza. Qui è possibile visitare il Museo Storico della Resistenza ricavato sulla vecchia struttura delle scuole elementari del paese. Sulla facciata esterna, al fianco della lapide che riporta l’ode di Calamandrei a Kesselring, è posta una riproduzione scultorea di un particolare di “Guernica” di Picasso. 

 

La cinquecentesca Torre di Viareggio (impropriamente detta “Matilde”, perché erroneamente attribuita alla duchessa Matilde di Canossa) è stata il fulcro della vita mercantile e cantieristica locale ed è uno dei pochi edifici di rilevanza storica presenti nella città. 

Il Museo della Marineria, inaugurato nel 2006, si trova in via Peschiera 9 a Viareggio, nell’edificio che per anni ha ospitato il mercato ittico. Info 0584.371413 viareggiocultura@comune.viareggio.lu.it 

A Pietrasanta in via S. Agostino 1 merita una visita il Museo dei Bozzetti con oltre 600 opere di artisti internazionali.
Per informazioni 0584.795500 

A Valdicastello nelle vicinanze di Pietrasanta è possibile visitare la casa natale di Giosuè Carducci, premio nobel per la letteratura nel 1906. Per informazioni 0584.795501 

La Versiliana. Attorno alla celebre villa che ospitò il poeta Gabriele D’Annunzio, si svolge in estate nelle ore serali un’intensa e qualificata programmazione culturale: dalla prosa alla musica, dal balletto al cabaret. Nelle ore pomeridiane, invece, ormai dagli anni ‘80 ha preso piede una serie di incontri con personaggi della politica, dello spettacolo e del giornalismo, ma anche scrittori e sportivi che ci parlano di attualità. Si tratta del Caffè della Versiliana, un appuntamento giornaliero che ogni anno attira migliaia di turisti. 

SULLE TRACCE DI MICHELANGELO

In Versilia esistono diverse tracce del passaggio di Michelangelo Buonarroti, che soggiornò a Pietrasanta tra il 1518 e il 1520. Il primo è l’”Occhio di Michelangelo”, il rosone della Pieve di Azzano di cui parliamo a parte. Ma proprio a Pietrasanta, e la scoperta è di pochissimi anni fa, Michelangelo avrebbe realizzato una imponente opera architettonica: il campanile del Duomo di San Martino. Alcuni studiosi sostengono che esistono diversi elementi che fanno pensare in modo inequivocabile al collegamento tra questa struttura ed il genio del Rinascimento. I lavori di questo bel campanile, alto 36 metri, con originale e singolare scala elicoidale interna, pare fossero stati diretti dallo scultore Donato Benti. Ma proprio uno studio universitario che si è concentrato sull’inedita struttura interna, scavata da una grandiosa “vite” funzionante da rampa autoportante per accedere alla cella campanaria, lo presenta come un’invenzione architettonica di straordinaria complessità geometrica, attribuibile solo ad una geniale mente, ad un soggetto dotato di grande sapienza tecnologico-costruttiva. 

In sostanza la “vite” di Pietrasanta riprodurrebbe fedelmente, ma in negativo, le forme della Colonna Traiana di Roma, duplicandone esattamente sia le dimensioni sia le proporzioni, ma con “pieni” e “vuoti” ribaltati. Inoltre, altri studi sul campanile hanno portato all’individuazione di tre giganteschi fusti in marmo (monoliti di oltre sette metri) appar- tenuti al complesso di membrature architettoniche estratte da Michelangelo dalle cave di Pietrasanta e predisposte per l’invio a Firenze per essere montate sulla facciata della basilica di San Lorenzo. 

Infine, altre tracce del grande artista si trovano pro- prio nel centro storico di Pietrasanta. Si tratta di due lapidi: la prima è sulla facciata del bar Michelangelo, l’altra sulla facciata di un antico palazzo con la seguente epigrafe: “In questa casa Michelangelo Buonarroti il 10 marzo 1518 in presenza di Donato Benti architetto e scultore fiorentino stipulava il primo contratto per la facciata di San Lorenzo a Firenze”. 

PIETRASANTA LA PICCOLA ATENE

Pietrasanta chiostro di Sant’Agostino

 

Vengono da tutto il mondo, dagli States alla Scandinavia, dal Giappone alla Turchia: i giovani che vogliono imparare l’arte, e soprattutto ‘il mestiere’, vengono a Pietrasanta. Per questo, ma anche per altro ancora, la piccola cittadina (dove per altro soggiornò anticamente Michelangelo) è stata ribattezzata ‘la piccola Atene’: sculture a cielo aperto, laboratori, fonderie, scuole di settore ed una piazza Duomo che racchiude in sé ogni tradizione.

Pietrasanta è la città degli artisti, lo si respira nell’aria, nei vicoli, ai tavoli dei bar che si affacciano sulla piazza. Ed anche se sono ormai lontani gli anni in cui si udivano ovunque i battiti degli scalpelli (i laboratori di marmo sono passati da un centinaio ad appena una ventina di unità) Pietrasanta è pur sempre considerata il centro mondiale della lavorazione del marmo e del bronzo. Così, da decenni, attira nei suoi laboratori e nelle sue fonderie artisti di tutto il mondo. Da quelli giovanissimi con le tasche vuote ed il cuore pieno di speranze fino ai più famosi e celebrati come Igor Mitoraj, Jean Michel Folon, Fernando Botero, Pietro Cascella, Arnaldo Pomodoro, Joan Mirò, Kan Yasuda, Novello Finotti, Franco Adami, Girolamo Ciulla, Marcello Tommasi, Romano Cosci, Stefano Pierotti, solo per citare alcuni di quelli che negli anni hanno scelto Pietrasanta come propria dimora.

E proprio questi grandi arti- sti che hanno scritto la storia mondiale dell’Arte, hanno donato a questa bel- la città le proprie opere che si possono ammirare con assoluto stupore nelle piazze, nelle strade o nei giardini. Un consiglio: oltre alle numerose e belle gallerie d’arte (come quelle della versiliese Barbara Paci), sarebbe interessante fare un giro fra i laboratori e le fonderie di Pietrasanta: significherebbe respirare l’arte là dove l’arte nasce… Pensateci, non è una cattiva idea. 

LA PIEVE DI SAN MARTINO

museo

 

La pieve di Azzano, nel comune di Seravezza, è un capolavoro dell’arte romanica, integrata nel tempo con interventi medioevali e rinascimentali. Molto antica, la chiesa risalente al secolo IX venne ristrutturata nel XII secolo, mentre solo nel 1299 divenne pieve per volere dal Vescovo di Luni.

La parte esterna è in marmo (il marmo dell’Alta Versilia), con una cornice che corre intorno al tetto aggiunta nel XVI secolo. In questa stessa epoca, quando il grande Michelangelo si trovava in questi luoghi, risalgono il porticato ionico, il rosone e due navate laterali. Il rosone prese il nome di “occhio di Michelangelo”. La leggenda vuole che fosse stato realizzato proprio dal grande genio ma… in realtà l’unica certezza è che fu intitolato a lui, nel Cinquecento, come testimonianza del suo passaggio in queste terre. Il porticato purtroppo venne distrutto durante la seconda guerra mondiale.

Il campanile con quattro bifore all’estremità, anteriore all’XI secolo, è anch’esso di marmo. L’interno è a tre navate e conserva elementi romanici come le volte a crociera e le colonne con capitelli decorati da motivi zoomorfi e fitomorfi.

Ai lati ornano gli spazi tre altari in marmo del XVII secolo e nella navata di destra un ciborio esagonale intarsiato del XVI secolo, sempre in marmo, attribuito al Benti. Il pulpito ottagonale infine appartiene alla scuola di Stagio Stagi. 

CENTRO MATTEUCCI

Fondato nel 2009 da Giuliano Matteucci, il Centro Matteucci per l’Arte Moderna si avvale dell’esperienza dell’Istituto Matteucci, punto di riferimento da oltre quarant’anni per la catalogazione dell’arte italiana dell’Otto-Novecento. Il prestigio conquistato nell’ambito degli studi è testimoniato dai numerosi e importanti eventi realizzati, frutto di specifiche compe- tenze e di una qualificata struttura scientifica: da Toskanische Impressionen, la prima iniziativa di respiro europeo ad imporre criticamente il movimento macchiaiolo (Haus der Kunst, Monaco di Baviera, 1975), all’esposizione su Signorini presentata nel 2009 a Padova a Palazzo Zabarella. Forte di questa esperienza e grazie all’ingente patrimonio di documentazione messo a disposizione dall’Istituto, il Centro Matteucci si pone come promotore di mostre ed eventi dedicati all’arte moderna, affiancati da cicli di conferenze, convegni e seminari. 

La GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani si trova in Piazza Mazzini a Viareggio all’interno del Palazzo delle Muse ed è stata inaugurata nel 2008. Qui è possibile grazie a dona- zioni di sensibili collezionisti ammirare le opere degli artisti più significativi dell’arte contemporanea: Renato Guttuso, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Felice Casorati, Massimo Campigli, Giulio Turcato. A questi grandi nomi si unisce la collezione permanente del viareggino Lorenzo Viani. L’Ossesso, la Benedizione dei morti del mare, Il Volto Santo, I Volumi del Monte Costa, Lavoratori del porto e partenza del marinaio, Lavoratori del marmo in Versilia e una pregevole raccolta di arte grafica costituiscono alcuni esempi del prezioso patrimonio artistico che consacrano Viani quale indiscusso protagonista dell’Espressionismo europeo.