Tra borghi e natura
Un tuffo nel passato
Tracce di tempi lontanissimi sono ancora custodite dai piccoli borghi della Versilia.
Come i resti degli antichi manieri feudali a Monteggiori, Greppolungo, Montemagno, S. Maria Albiano Castello, Lombrici e Fibbialla, sulle colline di Camaiore. Oppure, a pochi minuti da Pietrasanta, la casa natale di Giosuè Carducci, a Valdicastello e la torre medicea utilizzata per difesa e dogana dell’antico Capitanato e Vicariato cittadino, a Strettoia. E la strategica Massaciuccoli, a Massarosa, in epoca romana scelta dalla prestigiosa famiglia dei Venulei per costruire una villa della quale, ancora oggi, si ammirano alcuni ambienti e mosaici.
Vista mare… e lago
Tanti e d’indescrivibile suggestione sono gli affacci sul mare e sulla palude del Massaciuccoli che si possono godere dalle colline versiliesi.
A Camaiore i borghi di Metato, Pedona e S. Lucia svettano su tutta la valle e lasciano lo sguardo libero di correre verso l’orizzonte. Una strada panoramica di circa 10 chilometri, fra uliveti centenari, accompagna a Capezzano Monte e Capriglia, sulle alture di Pietrasanta. E uno scorcio di rara bellezza che abbraccia la terra, il lago di Massaciuccoli e la linea di costa, si può godere da Pieve a Elici, sulla sommità collinare di Massarosa, nel piazzale della famosa chiesa di San Pantaleone.
Curiosità
Arte, leggende e grandi nomi del passato si raccontano fra i borghi della Versilia.
Casoli, a 10 minuti d’auto da Camaiore, è conosciuto come il “paese degli sgraffiti”, splendidi disegni realizzati sulle pareti delle case e gli angoli delle piazze.
Sopra Massarosa, a Bargecchia andava spesso il maestro Giacomo Puccini per ascoltare la melodia delle quattro campane di San Martino, riproposta alla fine del primo atto di Tosca. Di Corsanico, si narra che fu fondato da un gruppo di corsari sbarcati sulla costa in cerca di rifugio. La piccola Gualdo, d’estate, si trasforma nel “Paese delle Fiabe” mentre la distesa di olivi che si vede da Mommio Castello ha ispirato i versi “Sull’Alpe di Mommio” di Gabriele D’Annunzio.