I tappeti di segatura a Camaiore

Nella notte tra il 10 e l’11 giugno, in occasione della Solennità del Corpus Domini, il centro storico di Camaiore si anima con i Tappeti di Segatura, i quali mescolano insieme arte, cultura e tradizione.

I Maestri Tappetari iniziano il loro lavoro già dal pomeriggio, per essere completati alle prime luci dell’alba del giorno dopo: vi rimarranno per poco, dato che poi verranno distrutti dal passaggio dei fedeli. Da questo traspare il messaggio dell’effimero: l’affascinante spettacolo di ciò che nasce e muore nel giro di poche ore, permettendo di essere vissuto soltanto in un unico ed irripetibile appuntamento.

Dietro questa manifestazione ci sono mesi e mesi di preparazione: dalla scelta del soggetto, ispirato a temi religiosi e sociali, si realizzano gli stampi con pannelli di compensato traforati e si prepara con cura il materiale, con la colorazione della segatura con aniline disciolte in acqua al fine di riprodurre un’amplissima gamma di sfumature cromatiche e tonalità diverse.

Una secolare tradizione divenuta popolare a tutti gli effetti e che affonda le radici nel passato della comunità: già nell’Ottocento era in voga l’usanza di addobbare le strade della città con tappeti di fiori in occasione della solennità cristiana. A partire dagli anni ’30 fa la sua comparsa la “pula”, la segatura colorata, che sostituisce progressivamente i fiori.

È un evento che, tuttavia, conserva ancora lo spirito religioso da cui nasce: infatti, anche per l’edizione 2023 il Priore di Camaiore don Silvio Righi ha avuto il compito di individuare il tema a cui tutti i lavori dei Tappetari si sono dovuti ispirare. La scelta è ricaduta sull’Albero della Vita, la pianta che Dio, nella Genesi, pone nel centro dell’Eden: si tratta di un ricorrente tema architettonico in colonne e capitelli, ma anche cristianamente simbolo di vita, salvezza e resurrezione: si uniscono, quindi, elemento decorativo e significato teologico, creando un profondo spunto di riflessione per le opere dei Tappetari.